Hanno programmato di fare un giro del mondo in 166 giorni.
Sono Ivana e Mehdi che dopo aver tanto sognato questo progetto, sono riusciti a farlo divenire realtà e il 27 marzo 2017 prenderanno il primo volo diretto a New York.
Questo giro del mondo non è stato deciso solo per vivere l’emozione di un lungo viaggio del genere, ma c’è anche un altro scopo. Ce ne parla Ivana:
< Abbiamo due “missioni” personali, se possiamo chiamarle così: la prima è usare il nostro viaggio per raccogliere fondi per l’Associazione “Amici di Ndugu Zangu ONLUS” (sito: www.amicidinduguzangu.org) che sostiene la Narrapu Community in Kenya; la seconda è sensibilizzare al valore del viaggio, al non sottovalutare il guadagno personale che può venire da un’esperienza simile, che è un investimento vero e proprio anche se non quantificabile con le misure materiali e finanziarie a cui spesso siamo abituati. Dovremmo scrollarci un po’ di dosso il pregiudizio che dedicare un pezzo di vita al viaggio sia uno spreco di soldi, energie e tempo oppure che significhi avere solo voglia di divertirsi.>
< In questo senso vorremmo sensibilizzare soprattutto le aziende, che in Italia sono molto restie a dare valore a queste scelte: c’è molto pregiudizio nei confronti di un dipendente che osi fare una proposta di questo tipo, ed è un peccato perché questo contribuisce a scoraggiare i potenziali viaggiatori, già negativamente influenzati spesso dai giudizi della gente, le restrizioni economiche, i timori nei confronti del “dopo” e l’impatto di questa scelta sui propri rapporti personali e professionali.>
< In questi tempi difficili il viaggio è considerato un privilegio. Quando non si ha un lavoro stabile, un contratto serio e non si può guardare al futuro in modo sereno, il viaggio è un lusso sacrificabile. E invece no. Il viaggio dovrebbe essere un diritto a cui nessuno dovrebbe rinunciare. Anzi, dirò di più, viaggiare dovrebbe essere un dovere. Un obbligo per tutti, almeno una volta nella vita. E non parlo delle due settimane di vacanza, ma del Viaggio con la V maiuscola. Penso che il viaggio possa contribuire a fare di noi una società migliore. >
Ivana e Mehdi prediligeranno il soggiorno presso la gente del posto, con l’aspettativa di creare legami personali con le persone che vivono ai quattro angoli del pianeta e che questi possano mantenersi nel tempo. Credono di poter assaporare la vera libertà grazie a questo viaggio, slacciandosi dalla routine e dai metri di giudizio a cui siamo abituati, cambiando le priorità quotidiane, rimettendosi in discussione e imparando nuovi modi di guardare ciò ci circonda.
Come dice ancora Ivana:
< La nostra voglia è quella di vivere la vera esperienza itinerante, il susseguirsi delle settimane e dei mesi immersi in stili di vita nuovi e diversi tra loro, disconnettendoci dal sistema di valori, abitudini, giudizi e rapporti a cui siamo abituati (purtroppo spesso assuefatti a nostro malgrado).>
Ecco le tappe che toccheranno in questi cinque mesi: U.S.A. (coast to coast), Messico, America Latina, Isola di Pasqua, Polinesia, Australia, Indonesia, Malesia, Hong Kong, Cina, India, Dubai.
< Non toccheremo la nostra amata Africa, ma abbiamo pensato che questo viaggio potrebbe essere un mezzo per aiutare i nostri amici in Kenya dove siamo stati volontari.>
Insomma, non ci resta che seguirli in questa loro meravigliosa avventura! 😉 Cliccate “mi piace” sulla loro pagina Facebook dedicata a questo viaggio “166 giorni intorno al mondo” e sosteniamo la loro missione.
E ovunque abbiate intenzione di andare, fatelo!
Baci, Futura

Travel Shop di “Il mondo di Futura”
che invidia!