Un viaggio inaspettato quello di Andrea, 32 anni, che ha preso la decisione di mollare tutto e partire per il giro del mondo.
Si è licenziato e ha intrapreso un lungo viaggio in solitaria. Conosciamolo meglio in questa intervista:

Una foto scattata da Andrea in Thailandia
– Quando hai deciso di mollare tutto e perché?
Innanzitutto vorrei precisare che, nonostante capisca che la storia potrebbe assumere un aspetto più “sensazionalistico” messa in questi termini, la mia è stata soltanto una decisione per potermi dedicare a tempo pieno alla mia più grande passione, il viaggio, cosa che, lavorando a tempo pieno come la maggior parte delle persone, non avrei potuto fare. Quindi non è stata tanto un “mollo tutto perché stanco di questa vita!” o roba simile. Comunque, per rispondere alla domanda, da quando ho cominciato a pensarci a quando ho finalmente trovato il coraggio di prendere questa decisione, sono passati parecchi mesi: a maggio dello scorso anno ho deciso che sarei partito per il giro del mondo.
– Come l’hanno presa parenti e conoscenti?
Devo dire abbastanza abbastanza bene. Nonostante abbia detto una piccola bugia prima di partire. Chiunque, a casa, sapeva che sarei partito per cercare lavoro in qualche Paese asiatico, per poi fare ritorno dopo pochi mesi. Quando la cosa è uscita fuori, c’è stato sì stupore, ma allo stesso tempo devo dire tanto incoraggiamento da parte di tutte le persone a me più vicine: i miei genitori, mio fratello, i miei cugini e i miei amici. Sono contento di questo.
– Come ti sei preparato al lungo viaggio in solitaria e quanto prevedi che durerà?
A dire il vero non mi sono preparato affatto. Non ho richiesto visti, se non solo il primo per stare qualche settimana in più in Thailandia all’inizio del mio viaggio, né prenotato alberghi o biglietti aerei. L’unica cosa che avevo ben chiara in mente era l’itinerario e quanto quest’avventura sarebbe durata: circa 15 mesi, più o meno.
– Vivi usufruendo dei tuoi risparmi o svolgi dei lavori?
Per il momento posso permettermi di vivere con i miei risparmi, ma non mi precludo affatto l’idea di qualche lavoretto più avanti in giro per il mondo. Ora voglio godermi a pieno l’avventura. Mi sono fissato un budget giornaliero di circa 15$, e dopo quasi cinque mesi di viaggio sto riuscendo alla grande a starci dentro. I Paesi asiatici, in particolare quelli del sud est asiatico, sono molto economici per noi europei: si dorme e si mangia con pochi dollari al giorno volendo. Ma so già che presto questo budget potrebbe salire. Paesi come il Giappone o
l’Australia, ad esempio, mi hanno detto essere molto più cari.

Andrea in compagnia di bambini laotiani
– Dove alloggi solitamente?
Solitamente alloggio in modeste guest house e dormitori da 6, 8, 12 persone. A volte mi capita di dormire in qualche piccolo hotel se trovo l’offerta giusta.
– Raccontaci l’esperienza sia positiva che negativa che più ti ha sconvolto finora.
Come esperienza negativa, se posso trovarne una in questa meravigliosa avventura, scelgo la brutta e potente intossicazione alimentare che mi sono beccato in Birmania i giorni prima di Natale. Sono stati giorni tremendi, davvero, ti ritrovi solo in un Paese povero, con strutture sanitarie assolutamente inadeguate e dove farsi capire in determinate situazioni risulta davvero difficile. Comunque, fortunatamente non era nulla di che e tutto è passato.
Come esperienza positiva, beh, un migliaio! Ma se proprio devo sceglierne una scelgo la giornata passata con alcune ragazze del Mandalay College, in Birmania. Fui “abbordato” da queste simpatiche ragazze in un piccolo ristorante del centro di Mandalay. Mi proposero di passare una giornata insieme in giro per le meraviglie della loro città in cambio di parlare un po’ di inglese, per migliorare. Fu una giornata fantastica, ho visto posti e vissuto esperienze che nei soliti itinerari turistici potrebbero sicuramente sfuggire.
– Quali luoghi hai amato di più e perché.
Se parliamo di meraviglie naturali posso dirti che il nord del Vietnam e lo Yunnan (Cina) sono dei posti assolutamente da vedere almeno una volta in questa vita. Sono rimasto davvero incantato dai paesaggi e dalle meraviglie delle province settentrionali vietnamite, e lo Yunnan non è da meno: panorami mozzafiato e foreste di pietra.
Se parliamo invece di rapporti umani sicuramente la Birmania. E’ il popolo che ho amato di più fino ad ora. Amichevoli, disponibili, sorridenti, ospitali, simpatici, e parlano tutti un buon inglese, che non è poco. I momenti e le esperienze vissute con quelle persone sono cose che porterò sempre dentro di me.
– Quali consigli daresti ad una persona che vuole compiere il passo di mollare tutto e partire?
Il consiglio che posso dare, se posso essere io la persona adatta a farlo, è quello di ponderare bene. Una decisone del genere ti cambia davvero la vita, nel verso senso del termine. La mia è stata una decisone lunga e tormentata, maturata nel giro di parecchio tempo. Non è facile oggi decidere di lasciare un lavoro in Italia, di lasciare la famiglia, gli amici, gli affetti. Ma allo stesso tempo posso consigliare di non farsi scivolare via il tempo da sotto i piedi, lui vola, corre via senza fermarsi. Il tempo è l’unica cosa di cui disponiamo in grande quantità, ma non è illimitato, quindi a volte bisogna riuscire a trovare il coraggio di abbandonare i nostri porti sicuri, liberare l’ancora, e buttarsi in mare aperto. Io è così che ho scelto, ma sopratutto per non avere rimpianti.
– Cosa pensi che ti darà questo viaggio una volta rientrato a casa? Cosa credi che cambierà?
Sarò sicuramente una persona migliore, di questo ne sono sicuro. Diversa, ma migliore. Avrò conosciuto tante persone, popoli, culture differenti, vissuto grandi emozioni ed esperienze uniche, belle e meno belle, avrò fatto cose e mi sarò adattato a situazioni che fino a poco tempo fa non avrei mai tollerato. Ma sopratutto sarò riuscito a guardare dentro di me, finalmente. Questa è una cosa che solo un viaggio del genere può donarti.
Ho scelto di viaggiare da solo anche per questo, forse solo per questo.
– Dove ti trovi ora e quale sarà la prossima tappa?
Ora mi trovo a Kathmandu, in Nepal, una città tanto bella quanto caotica. E in queste ore sono alle prese con le pratiche del visto indiano. Quindi è l’India la mia prossima meta. Non vedo l’ora!
Andrea scrive le sue esperienze di viaggio nel blog “Un viaggio inaspettato“, nello stile del diario di viaggio pubblicato passo dopo passo, in cui non troverete di certo titoli del tipo “Cosa vedere in Cina”, ma molto di più.
Vi consiglio di seguirlo e di viaggiare tramite i suoi racconti e le sue bellissime fotografie.
Buona lettura e buon viaggio a tutti!
Futura