Sì, immagino che vi possa far sorridere questo titolo, ma d’altronde un blog non è un sito o un magazine e si differenzia da loro proprio per la possibilità di scrivere in modo più spontaneo e meno formale. No? 😛
Comunque, non potevo darvi migliore descrizione del weekend trascorso a Ferrara tra momenti di epoca medioevale e di papille gustative in estasi.
Iniziamo dal tele-trasporto.
Solitamente i castelli medioevali non hanno più acqua nel fossato, invece il Castello Estense di Ferrara è uno dei pochi che ancora ce l’ha. Ciò mi ha colpito molto perché finalmente non ho dovuto immaginarmela l’acqua attorno al castello, c’era davvero.
Dopo 122 scale si arriva in cima alla Torre di Santa Caterina dalla quale ho scattato questa foto.
Oltre alla Torre, la visita completa del Castello comprende l’ingresso alle prigioni, nel senso che vi fanno proprio entrare nelle piccole celle dei prigionieri potendo cercare di leggere ciò che scrivevano sui muri e immaginando come “vivevano” lì dentro, la terrazza del Giardino degli Aranci che ho adorato, e l’ingresso a varie stanze tra cui le mie preferite: la Stanza dell’Aurora (nella foto sottostante) e la Stanza dei Giochi.
Nella Stanza dei Giochi, così chiamata perché era il luogo in cui gli abitanti del Castello giocavano, è interessante osservare bene gli affreschi anche se non siete particolarmente appassionati di arte, perché vi sono rappresentati i vari momenti di gioco dell’epoca.
Domenica 23 Aprile sono stata del tutto tele-trasportata in quei tempi grazie all’Omaggio al Duca, evento che viene celebrato ogni anno. Al mattino nel cortile interno del Castello Estense si è tenuta la festa con attori e dame danzanti in abiti d’epoca, e con l’esibizione degli sbandieratori che è stata fantastica (come avrete potuto vedere dalla Instagram Story) ed è poi proseguita anche per le strade del centro storico.
Arriva ora di pranzo, decido di fermarmi da “Farina del mio Sacco” e ordino le tigelle. Che bontà! Poi ho avuto il primo incontro ufficiale con lei, la Regina d’Emilia Romagna: la piadina.
E vi assicuro che non era una piadina, ma una “piadona” da quanto fosse riempita! Posto consigliatissimo in via Saraceno. 😉
Con la pancia bella piena, torno a passeggiare tra le vie di Ferrara visitando le diverse attrazioni, come ad esempio la Basilica di Santa Maria in Vado, che da fuori non crederesti mai che al suo interno sia così ricca di meravigliosi affreschi e di ornamenti, e la Rotonda Foschini dove da Settembre 2016 è stata installata una piramide a specchio sospesa nel centro, spasso per tutti i fotografi e gli “Instagram dipendenti”, me compresa.
Quando arriva ora di cena mi incammino verso Via delle Volte e qui faccio un altro tuffo nel passato.
Dove ora c’è silenzio e un’atmosfera romantica, una volta regnava il caos, perché quegli archi fungevano da passaggio tra le botteghe presenti in quelle antiche case e il fiume Po che all’epoca era adiacente alla Via delle Volte. Di giorno trafficavano i mercanti, di notte le prostitute, per questo in passato veniva anche chiamata “Via dei Bordelli“.
E proprio qui presso la “Trattoria il Mandolino” ho potuto deliziare il palato con una squisitezza mai conosciuta prima d’ora: i Cappellacci di Zucca.
E’ il piatto tradizionale di Ferrara e viene servito in diversi modi, io li ho provati sia col ragù che con burro e salvia, a dir poco eccezionali. Per quanto riguarda il dessert ho scelto la Torta Tenerina, indimenticabile coccola al cioccolato, tenerina di nome e di fatto!
Ora che vi ho fatto venire un certo appetito, prendete il primo treno e andate a farvi una bella scorpacciata di Cappellacci a Ferrara! 😆
Buon weekend a tutti,
Futura
A me Ferrara è piaciuta davvero tanto: e non lo dico per i cappellacci alla zucca e la torta tenerina… scherzo! Anche per loro XD
Via delle volte e corso Ercole sono un tuffo nel passato, ma il Salone dei Mesi ti lascia senza parole. Tu sei riuscita a vederlo?
Un abbraccio 🙂
Ciao Cristina! Sinceramente non me l’aspettavo, ma ne sono rimasta davvero stupita, mi è piaciuta tantissimo! Purtroppo non sono riuscita ad entrare allo Schifanoia ma di sicuro lo farò la prossima volta. 😉 baci!